il Sintagma Avverbiale
⇨ Modificante di Modo
testo - pag.1
L'uccisione del drago
<<Prendi>> gridò crudelmente uno dei cacciatori saliti sopra l'imbocco della caverna. E lanciò una pietra in direzione della bestia. Il sasso scese a piombo e raggiunse esattamente il cranio del drago. La botta fu energica ma insufficiente. Rimasto qualche istante immobile, come intontito, il rettile cominciò ad agitare lateralmente il collo e la testa, in atto di dolore. Le mascelle si aprivano e si chiudevano alternativamente, lasciando intravedere un pettine di acuti denti.
L'uccisione del drago, Dino Buzzati
(prof. Chiodi)
lessico - pag.1
imbocco (n.) = punto d'entrata, di una strada, di una galleria, di un corso d'acqua, di una valle e simili
intontito (agg.) = stordito, svampito, frastornato
pettine di acuti denti (espr.) = indica una disposizione parallela, simile a quella dei denti del pettine
(prof. Chiodi)
guida - pag.1
-Lo scopo di questa lezione è quello di spiegare cosa sono gli avverbi, definiti anche modificanti in base alla loro funzione di modificare il significato dei verbi
-Spiegare quali sono gli avverbi di modo, facendo esempi in base a quelli contenuti nel testo come crudelmente
-Individuare gli avverbi di modo presenti nel testo
-Provare a rileggere il testo eliminando gli avverbi. Cosa cambia nel testo?
-Far fare agli studenti altre frasi con gli stessi avverbi del testo, per esempio con l'avverbio crudelmente
Conclusioni: eliminando gli avverbi nel testo, il senso delle frasi non viene completamente alterato, cioè ogni frase mantiene comunque un senso compiuto. L'unica osservazione è che l'avverbio fornisce una informazione aggiuntiva, determinando il modo in cui si svolge l'azione
(prof. Chiodi)
teoria - pag.1
Si parla di sintagma avverbiale, quando la testa del sintagma è costituita da un avverbio. L'avverbio (detto anche modificante) è la parte invariabile del discorso che si aggiunge a un verbo, a un aggettivo, a un nome o a un altro avverbio per modificarne, qualificandolo o determinandolo, il significato. Il suo impiego più comune, è quello che lo lega al verbo, di cui è il modificante per eccellenza. L'avverbio può anche modificare un altro avverbio, esprimendo così delle gradazioni. Es.: molto (avv.) bene (avv.), discretamente bene, poco bene. Esistono diversi tipi di avverbi: in particolare ci interessano gli avverbi di modo, che indicano il modo in cui viene compiuta l'azione, oppure aggiungono una precisazione qualificativa ad un aggettivo o ad un altro avverbio. A questa categoria appartengono:
- gli avverbi in -mente (velocemente, regolarmente)
- gli avverbi in -oni (cavalcioni, tastoni)
- gli avverbi costituiti dalla forma maschile singolare di alcuni aggettivi qualificativi (piano, forte)
- gli avverbi di origine latina (bene, male)
Qual è la posizione dell'avverbio? Nel caso in cui si riferisca ad un verbo, esso va dopo. Es.: Maria parla troppo. Se riferito ad aggettivo o altro avverbio, lo precede. Es.: Anna è molto timida. Se invece l'avverbio modifica un nome retto da una preposizione, può essere posto sia tra preposizione e nome, sia dopo il nome. Es.: Non ci vediamo da quasi un anno
(prof. Chiodi)
esercizi - pag.1
1)Individuare gli avverbi di modo presenti nel testo e comporre delle frasi con essi
2)Comporre delle frasi con i seguenti avverbi di modo: velocemente, lentamente, a tastoni, cavalcioni, casualmente, chiaro, forte, bene, male
3)Nelle seguenti frasi inserisci l'avverbio di modo derivato dall'aggettivo, dal nome o dal verbo indicato in parentesi:
Il burattino aveva la testa (ciondolare) sul petto
Gli ho parlato (lungo)
Un lampo illuminò (improvviso) il cielo
Ci ha detto (chiaro) il suo giudizio
(Ovvio) non bisogna dire nulla a Paolo
(Inavvertito) ho pestato la coda al gatto
(prof. Chiodi)